Descrizione

  • I tumori ovarici comprendono neoplasie benigne, borderline e maligne originate da componenti epiteliali, stromali o germinali.
  • Secondo tumore ginecologico per frequenza e quarta causa di morte per tumore nella popolazione femminile.
  • La forma più comune (90%) è il carcinoma epiteliale ovarico, spesso diagnosticato tardivamente per sintomatologia iniziale aspecifica.
  • Più frequente nelle donne tra 55 e 65 anni; circa l'80% diagnosticato sopra i 50 anni.
  • Sopravvivenza a 5 anni circa del 43%.

Eziopatogenesi

  • Fattori genetici (mutazioni BRCA1, BRCA2, autosomica dominante), responsabili di predisposizione ereditaria (90% BRCA1, 10% BRCA2).
  • Stimolazione ovulatoria cronica e turnover epiteliale.
  • Infiammazioni croniche (es. endometriosi).
  • Fattori ormonali (nulliparità, estrogeni non bilanciati) e comportamentali (fumo, alcool, obesità).
  • Fattori protettivi: multiparità, allattamento al seno, contraccettivi estro-progestinici.

Manifestazione clinica

  • Dolore pelvico o addominale, distensione, meteorismo, alterazioni dell'alvo.
  • Perdita di peso involontaria, ascite e sintomi urinari/compressivi nelle fasi avanzate.
  • Rari sanguinamenti vaginali.

Diagnostica di laboratorio

  • CA-125: diagnosi e monitoraggio nei carcinomi epiteliali.
  • HE4: stratificazione del rischio complementare.
  • ROMA algorithm: combinazione CA-125, HE4, stato menopausale.
  • AFP, β-HCG, LDH per tumori germinali; BRCA1/2 testing selezionato.

Diagnosi differenziale

  • Cisti ovariche funzionali
  • Endometriomi
  • Teratomi maturi (dermoidi)
  • Tumori borderline
  • Neoplasie metastatiche (es. Krukenberg)
  • Malattie infiammatorie pelviche

Imaging

Ecografia

  • Metodica principale
  • Identifica caratteristiche morfologiche (solide, cistiche, complesse).
  • Utilizza criteri IOTA e modello ADNEX (accuratezza >90%).

Tomografia Computerizzata (TC)

  • Utile per stadiazione, valutazione metastasi, linfonodi e ascite; non diagnostica differenziale primaria.

Risonanza Magnetica (RM)

  • Usata come supporto in casi dubbi ecografici, TC o allergie al MdC organoidato.

Radiologia tradizionale e angiografia

  • Utilità limitata, marginale per angiografia.

Classificazione istologica WHO

Tipo istologicoSottotipiCaratteristiche
Tumori epiteliali (70%)Sierosi
Mucinosi
Indifferenziati
Endometrioidi
A cellule chiare
Tumore di Brenner
Sierosi: spesso bilaterali

Mucinosi: frequentemente monolaterali

Endometrioidi: possibile associazione a carcinoma endometriale

Altri: variabile grado di malignità e presentazione
Tumori delle cellule germinali (15%)Disgerminoma
Tumore del seno endodermico
Carcinoma embrionale
Coriocarcinoma
Teratoma (cisti dermoide)
Più comuni in età giovanile

Spesso unilaterali

Possibilità di marcatori tumorali specifici
Tumori dello stroma gonadico (5%)Tumori a cellule della granulosa
Tecomi
Fibromi
Androblastomi
Produzione ormonale (estrogeni o androgeni)

Raramente maligni

Associati a sintomi endocrini
Altri (10%)Sarcomi
Linfomi
Metastasi
Rari

Metastasi più comuni da mammella, tratto gastrointestinale (Krukenberg)

Coinvolgimento bilaterale frequente

Screening e follow-up

  • Non raccomandato nella popolazione generale; utile in soggetti ad alto rischio con esame pelvico, CA125, ecografia annuali fino a 35 anni.
  • Follow-up clinico con CA125, imaging mirato solo in sospetto di recidiva o rialzo marcatori.

Trattamento

Chirurgico

  • Salpingo-ooforectomia, isterectomia con omentectomia e linfoadenectomia.
  • Citoriduzione chirurgica nelle fasi avanzate.

Interventistico

  • Paracentesi evacuativa
  • Biopsia imaging-guidata

Medico

  • Chemioterapia (platino, paclitaxel), terapia target (inibitori PARP), ormonoterapia selezionata.

Referto strutturato TC

  • Indicazione dettagliata di masse ovariche, estensione pelvica, adenopatie, malattia peritoneale, metastasi e complicanze.
  • Restaging post-operatorio dopo 7 giorni dalla chirurgia se residuo presente (importante fattore prognostico).

Bibliografia


  • Classificazione istologica
    • Tumori epiteliali (70%)
      • Sierosi
        • spesso bilaterale
      • Mucinosi
        • spesso monolaterale
      • Indifferenziati
      • Endometrioidi
        • può associarsi a carcinoma endometrioide dell’endometrio
      • A cellule chiare
      • Tumore di Brenner
    • Tumori delle cellule germinali (15%)
    • Tumori dello stroma gonadico (5%)
      • Tumori a celluledella granulosa
      • Tecomi
      • Fibromi
      • Androblastomi
    • Altri (10%)
      • sarcomi
      • linfomi
      • metastasi
  • Dosaggio di marker sierici:
    • CA-125
      • diagnosi
      • monitoraggio risposta alla terapia
      • follow-up post-trattamento
    • HE-4
      • over-espressa nel cancro dell’ovaio
        • possibile marker sierologico complementare
    • beta-HCG
      • diagnosi precoce
      • follow-up
    • AFP
      • diagnosi precoce
      • follow-up
  • Screening del tumore ovarico
    • non raccomandato nella popolazione generale
    • potrebbe essere opportuno nei soggetti ad alto rischio per cancro ovarico
    • si raccomanda, fino al completamento dell’attività riproduttiva o fino ai 35 anni di età e poi discussione di eventuale annessiectomia profilattica, l’esecuzione annuale di:
      • esame pelvico,
      • dosaggio del Ca125
      • ecografia transvaginale
  • Diagnostica per immagini
    • Caratterizzazione di lesione ovarica
      • Riscontro incidentale (US, TC)
      • Riscontro per sospetto clinico-laboratoristico
      • Riscontro in corso di screening
  • L’ecografia è lo strumento più utilizzato per la valutazione della massa pelvica
    • defeinire con accuratezza le caratteristiche morfologiche della massa
      • locularità
      • contenuto
      • margini
        • interno
        • esterno
      • papille | tessuto solido
      • setti
    • possibilità di valutazione dinamica della vascolarizzazione
    • in mani esperte una accuratezza > 90%
      • miglior strumento diagnostico
    • richiede linguaggio standardizzato
      • non definire una massa complessa
    • Simple ultrasound-based rules for the diagnosis of ovarian cancer
      • applicabili nel 76% delle lesioni ovariche di riscontro ecografico
      • uno o più criteri B } Lesione benigna
        • B1 Tumore uniloculare
        • B2 formazione papillare solida < 7 mm
        • B3 Presenza di coni d’ombra
        • B4 Tumore multiloculare a superfice regolare con un diametro < 10 cm
        • B5 Assenza di vascolarizzazione (score 1)
      • uno o più criteri M } Lesione maligna
        • M1 Tumore solido irregolare
        • M2 Ascite
        • M3 ≥ 4 strutture papillari
        • M4 Tumore multiloculare solido irregolare > 10 cm
        • M5 Intensa vascolarizzazione (score 4)
      • sia criteri B che M } Lesione non classificabile
        • Ecografia Transvaginale di II° livello
    • Modello ADNEX
      • differenzia neoplasie benigne e maligne dell'ovaio in quattro diversi sottogruppi:
        • tumore benigno
        • tumore invasivo di I grado
        • tumore invasivo di II-IV grado
        • Metastasi ovarica
      • predittori ecografici
        • diametro massimo
        • % tessuto solido
        • > dieci loculi di cisti
        • numero di proiezioni papillari
        • ombre acustiche
        • ascite
      • variabili cliniche
        • età
        • siero CA-125 livello
        • la tipologia del centro
          • centri oncologici vs altri ospedali
    • 10% delle lesioni in ecografia rimangono inclassificabili
      • prametri difficilmente classificabili
        • le formazioni papillari
        • >10 loculazioni in assenza di quote solide
        • liquido cistico con echi di basso livello
        • vascolarizzazione “moderata”
    • l'ecografia transvaginale deve essere refertata secondo la terminologia IOTA
  • La TC non è indicata nella diagnosi differenziale di masse annessiali
    • esclusa la presenza di elementi patognomonici
      • denti
      • lesioni fortemente grassose
  • Nel caso di dubbio diagnostico alla ecografia
    • RM addome inferiore mirata come problem solving
      • lesioni dubbie alla TC
      • allergia al MdC organoidato
        • TC basale
        • RM con MdC
    • limiti RM
      • maggior tempo di esecuzione
      • minor disponibilita’ di apparecchiature
      • minor numero di radiologi dedicati
      • minor risoluzione spaziale
      • maggior costo
  • Nel referto non indicare genericamente “carcinosi peritoneale”
    • specificare i siti che possono impattare sull’outcome chirurgico
      • predirre la citoriducibilità
  • Referto strutturato di tumore primitivo ovarico
    • Tumore primitivo ovarico
      • 1.1. Masse annessiali con caratteristiche di malignità
      • 1.1.1. Localizzazione:
        • unilaterali
        • bilaterali
        • indeterminate
      • 1.1.2. Dimensioni in cm
        • AP x TR x CC
    • Estensione pelvica
      • 2.1. Infiltrazione della vescica o dell’uretere
      • 2.2. Infiltrazione del retto
      • 2.3. Infiltrazione delle pareti pelviche (distanza dal tumore <3mm)
      • 2.4. Infiltrazione vascolare
    • Adenopatie
      • 3.1. Adenopatie
        • Regionali
          • Pelvici (mm, maggior diametro sul piano assiale)
          • Para-aortici (specificare, in mm, il maggior diametro sul piano assiale)
            • Sottorenali
            • Sovrarenali
        • Non regionali (specificare il sito e, in mm, il maggior diametro sul piano assiale)
          • inguinali
          • retrocrurali
          • cardiofrenici
          • mediastinici
          • ilari
          • sovraclaveari
          • altre localizzazioni
    • Malattia peritoneale
      • 4.1. Impianti peritoneali extrapelvici
        • Grande omento
        • Piccolo omento (specificare se > 2 cm)
        • Radice del mesentere (specificare se > 2 cm)
        • Superficie sottodiaframmatica (specificare se > 2 cm)
          • destra
          • sinistra
        • Glissoniana epatica
        • Capsula splenica
        • Retrocavità epiplon
        • Legamenti (specificare se > 2 cm)
          • spleno-renale
          • gastro-splenico
          • gastro-colico
        • Spazio peri-epatico
          • spazio del Morrison
          • legamento falciforme
          • loggia colecistica
      • 4.1.2. Impianti sullo stomaco, sul piccolo o sul grosso intestino (specificare se > 2 cm)
        • compresa appendice cecale
      • 4.2. Ascite
        • quantità: piccola / moderata / ampia
    • Metastasi a distanza
      • 5.1. Nodi ombelicali e sottocutanei
      • 5.2. Metastasi (specificare il sito, il numero e le dimensioni massime)
      • 5.3. Versamento pleurico
        • 5.3.1. Localizzazione: destro/sinistro/ bilaterale
        • 5.3.2. Quantità: piccola/moderata/ampia
        • 5.3.3. Impianti pleurici
    • Eventuali complicanze
      • 6.1. Idronefrosi
      • 6.2 Ostruzione venosa o trombosi
      • 6.3 Ostruzione intestinale
    • Eventuali varianti anatomiche vascolari
      • arterie renali accessorie (25%)
      • duplicazione vena cava (1.5%)
      • vena cava sinistra (3%)
      • vena renale sinistra retroaortica (10%)
  • Imagin post-operatorio
    • Il restaging post-chirurgico con TC torace-addome-pelvi
      • opportuno dopo almeno 7 giorni dalla chirurgia citoriduttiva
        • solo in caso di residuo tumorale presente dopo chirurgia citoriduttiva
        • Il residuo tumorale post-chirurgico è il fattore prognostico più importante
  • FOLLOW-UP post-operatorio
    • Donne affette da tumore epiteliale maligno dell’ovaio
      • dovrebbero seguire un programma di follow up
        • clinico
        • dosaggio del Ca125
    • Non vi sono prove che esami strumentali non mirati siano di qualche beneficio per la paziente
    • In caso di sospetto clinico di recidiva o rialzo del Ca125 eseguire
      • ecografia TV
      • TC torace-addome-pelvi con MdC
      • eventuale FDG PET/TC
      • ruolo della RM solo come "problem solving"
        • lesioni dubbie alla TC
        • Allergia al MdC organoidato
          • TC basale
          • RM con MdC


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